Ultimo volo

Il decollo è una sensazione violentissima. Questi aerei sono fatti per correre, salire a velocità verticali pazzesche e i comandi di volo li rendono agili come se fossero dei giocattoli.

Incontro


Lei perfetta nel suo abito bianco corto aderente di viscosa, perizoma e push up in tinta. Capello biondo abboccolato, sopracciglia tatuate, lenti a contatto colorate, smalto rosa e labbra con refill in tinta, rese più turgide forse da un recente botox.

Match finale

Uno due tre sono i cazzotti in faccia a profusione a quel ciccione di merda che mi aveva rovesciato addosso il latte. Ehi stronzo, come ti sei permesso? Le scarpe nuove me le pulisci tu. Bam! Parte un calcio in bocca. Pezzo di merda non ti permettere mai più!

Flump

La mia strada sembrava segnata, dovevo vivere solo e ogni tanto ricominciare. Tutto per lavoro. Iniziava con una semplice telefonata e un numero. Il numero corrispondeva a una cassetta postale in uno dei vari uffici della città. Erano tanti e il numero cambiava di volta in volta.

Paura

La sabbia entrava ovunque. La respiravi e ti scendeva fin dentro i polmoni nonostante la sciarpa mimetica tirata sotto gli occhi, ti scartavetrava le mucose fino a farle sanguinare.

Tutti tranne te

Come faccio sempre in questi casi, mi guardo intorno. C’è la solita folla, qualche idiota si fa il selfie con lo sfondo del palazzo, le macchine rallentano, creano l’ingorgo, i vigili si innervosiscono.