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Rachele Fattore

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Pelle di fico

In paese ero considerato un mostro, un’aberrazione. Gli occhi delle persone sono sempre stati molto loquaci. Mi nascondevo nell’ombra che i platani del giardino proiettavano dentro alla casa

Il suicidio delle stelle

Conobbi Luciano in un giorno di fine inverno. Una di quelle giornate terse, in cui il vento spazza via ogni cattivo pensiero e si riesce a vedere all’orizzonte la prima terra emersa, oltre le onde.

Brindisi allo specchio

Corrado aveva qualche mese appena ma in testa un cespuglio di capelli dritti, così dritti che ci si potevano pure infilare le perle. Così disse il barbiere, Renato, quando lo vide entrare in bottega infagottato in un cappottino all’ultima moda.

Cuori in esilio

Un esilio non può durare in eterno, anche quando sei sull’isola più sperduta dell’oceano. Così narrano i pescatori di Sant’Elena, convinti che prima o poi le anime si liberino da quel vincolo contratto per debiti terreni e ritornino a casa, soffiati dal vento.

La sua voce in ogni cellula

Sono passati appena nove mesi da quando ho fatto l’impianto cocleare e ancora devo calibrare, regolazione dopo regolazione, le mie protesi. Non amo i luoghi affollati, soprattutto alla sera, quando il buio sfuma il paesaggio e così anche la messa a fuoco del mio obbiettivo sonoro.

Torneranno le rose

Ti hanno insegnato che la mente deve essere sgombra da ogni pensiero, al punto che non devi nemmeno ricordarti di essere viva. Entri in una carcassa di trenta piani, tende squarciate, vetri rotti, cemento lacerato dai mortai.

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