
Angela
Tutti la chiamavano “la matta”. Perché giocava con le nuvole. Perché andava per la sua strada. Perché non si è mai lasciata piegare. Michaela Diotallevi cammina insieme ad Angela per i vicoli del suo paese.
Tutti la chiamavano “la matta”. Perché giocava con le nuvole. Perché andava per la sua strada. Perché non si è mai lasciata piegare. Michaela Diotallevi cammina insieme ad Angela per i vicoli del suo paese.
La marmitta, noi che sfrecciamo sul lungo mare. Hai visto che sole cocente oggi, eh? Perché arricci il naso in quel modo strano? Michaela Diotallevi salta in sella a una giornata nuova.
Non sapevo come dirlo. Non esistevano le parole giuste. Poi sono cadute così, una dietro l’altra. Michaela Diotallevi verseggia in grammelot le profonde emozioni di un vecchio.
Odio questa vita. Odio chi mi ha messa in questa situazione. Odio il tragitto per raggiungerlo. Odio, odio, odio e, forse, anche amo. Michaela Diotallevi si lascia andare a un flusso di coscienza tra carcere e libertà.
Il giudice Lombardi era seduto comodamente dietro la sua scrivania, intento a terminare un’ultima e-mail. Le dita si muovevano veloci sulla tastiera, davano corpo ai suoi pensieri che scorrevano fluidi, seguendo la logica del codice civile.
Era piegata su sé stessa, le braccia tenevano strette le ginocchia al petto, la testa poggiata su di esse. Alzò il viso e una goccia di sangue cadde sul pavimento bianco; una goccia solida, di un rosso intenso.
ha pubblicato con Einaudi, Rizzoli e Sellerio
con La Dragunera, Il Saggiatore (2020)
con L’ironia delle scelte obbligate, Il ciliegio (2020)
con Radio tenebre, Il seme bianco (2020)
con Donna Francesca Savasta, intesa Ciccina, Astoria (2020)
con Ma non il vizio, La Caravella (2020)