
Paul Gascoigne: l’esecrabile flatulenza del figlio d’Albione
29 novembre 1992. Viaggio nella testa di Paul “Gazza” Gascoigne, tra guai fisici e fantasmi mentali, alla ricerca del suo primo gol in Italia.
29 novembre 1992. Viaggio nella testa di Paul “Gazza” Gascoigne, tra guai fisici e fantasmi mentali, alla ricerca del suo primo gol in Italia.
La bacio, le palpo il sedere, le sfilo il pareo. La sposina m’infila una mano nel costume. Si abbassa. Mi denuda. Stringe il mio pene. Se lo infila in bocca ed inizia a praticarmi del sesso orale.
Micaela Tempesta. Sono innamorato, forse. Di sicuro lo sono del suo culo, anzi di quello ne sono ossessionato. Lo ammiro dal primo banco, ogni volta che Micaela viene chiamata alla lavagna mi trovo il suo culo ad un passo. Lo voglio toccare.
“A no’ me sposo!” Mia nonna comincia a baciare l’altarino che ha in cucina composto da Padre Pio, Gesù, la madonna, e qualche altro santo che non riconosco.
Puntuale come tutte le notti sento la bacchetta magica che mi sbatte sulla testa e mi sveglia. Mi giro e seduta sul letto c’è sempre lei, provocante in minigonna e con una scollatura da urlo. Guardo la sveglia, sono le 3.30. “A fata, ma che voi io nun ce la faccio più.
Schneider Francesca posto 12 Charlie. Forse ho capito male. “Mi ripeti il nome del passeggero?” chiedo a Mario. Il mio collega Mario riprende la lista passeggeri. “Schneider Francesca posto 12 Charlie, pasto vegetariano, la conosci?”
ha pubblicato con Einaudi, Rizzoli e Sellerio
con La Dragunera, Il Saggiatore (2020)
con L’ironia delle scelte obbligate, Il ciliegio (2020)
con Radio tenebre, Il seme bianco (2020)
con Donna Francesca Savasta, intesa Ciccina, Astoria (2020)
con Ma non il vizio, La Caravella (2020)