Non c’è una spiegazione più accorta di un’altra per dire cosa renda uno scritto un racconto emozionante. Lo sa ogni lettore che scorrendo le righe di una storia si ritrova improvvisamente con gli occhi appannati, mosso da piccole scariche elettriche provenienti da un’intercapedine tra la pancia e il petto. Si sente toccato in una zona non facilmente identificabile, e tira un sospiro lungo, nel tentativo di disperdere un languore prossimo a solidificarsi. Ma non interrompe del tutto la lettura. Dopo aver ricalibrato il proprio respiro torna a leggere, avidamente. Perché vuole sapere. Vuole conoscere l’esito di quella storia – della sua storia. Il lettore vuole riscoprirsi nelle parole degli altri. A ogni costo.
Questa settimana i nostri allievi illuminano la propria storia…