Capita che gli scrittori si aggirino confusi sul pianeta con dei fogli svolazzanti in mano, una chiavetta in tasca e un laptop sottobraccio. I loro occhi vagano tutt’intorno, quasi intenti ad afferrare un’idea che possa dare un senso alle loro incertezze. Poi, senza sapere bene come ci siano finiti, si ritrovano seduti di fronte a un editor che comincia a scrutarli. Posano il laptop sul tavolo, ammucchiano i fogli vaganti in un angolo e cominciano a parlare della storia che hanno in mente. L’editor si fa consegnare la chiavetta e gli vengono illustrati i passaggi salienti della narrazione. Nel frattempo, scorre l’incipit, prende in considerazione la struttura del manoscritto e torna a guardare l’autore in questione. «L’idea è buona», asserisce. «Anche la scrittura sembra originale, con qualche limatura. Ma…» A questo punto lo scrittore comincia a sudare. «È proprio così», dice l’editor. «Questa storia manca di suspense, hai montato male le sequenze. Non basta un assassinio per fare un giallo!» E così i due cominciano a indagare insieme, mentre una sedia scricchiola nella notte.
Questa settimana i nostri scrittori sono rimasti in bilico sulla propria sedia, per la gioia dei lettori…
Gli agenti stavano perdendo la pazienza, le voci si ingrossavano, uno dei due quasi urlava chino sull’uomo sdraiato. E io pensavo alle parentesi graffe. Al loro uso specifico e settoriale. Solo per la musica, la matematica. Niccolò Baccaille muove il tempo e lo spazio alla ricerca di quel qualcosa che ancora sfugge.
Vincenzo Pirozzi si esibisce come ogni sera alle 21:45 al teatro Bolivar di Napoli, nel quartiere Materdei. A pochi metri dal teatro, sulla stessa via, c’è una pescheria con le mura verniciate di blu. Quando Vincenzo Pirozzi passa davanti alla pescheria per dirigersi al teatro, puntualmente, fa una smorfia di disgusto… Valentina Ricci segue traiettorie imprevedibili tra finzione e realtà.
Mi piace quando fa zac dall’alto con la mannaia per far saltare una testina d’agnello. E poi, poggiando il palmo sinistro sul retro della lama, preme per dividerla perfettamente a metà… Laura Pecoraro assiste all’insorgere di un desiderio carnale quanto sublime.
La televisione ha appena annunciato la tua vittoria. Vieni travolto dai sorrisi e dalle energiche strette di mano dei tuoi colleghi di Partito.
«Congratulazioni Presidente!» esclama il tuo braccio destro, avvicinandosi con fare cameratesco. «È fatta» ti sussurra all’orecchio. Tu annuisci e rispondi con un sorriso affettato. La notte non è ancora finita… Giulia Tancredi incede parallelamente tra una voce presente e un essere passato.
Sono uscita di casa con largo anticipo per essere sicura di arrivare puntuale e, mentre percorrevo la strada in macchina, provavo a immaginare tra me e me come si sarebbe svolto il colloquio per il lavoro da general manager al quale faccio una corte serrata da tempo… Natascia Palamà sfida un percorso prestabilito alla ricerca di un nuovo sé.