Piccolo bestiario tascabile

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Illustrazione di Agrin Amedì
Considerata segno di sfortuna per via del suo gracidare lamentoso e acuto tipo oboe, la grama rana è nera, con grandi occhi blu… Stefania Magnani dà vita a un animalario indimenticabile.

La gramarana

Considerata segno di sfortuna per via del suo gracidare lamentoso e acuto tipo oboe, la grama rana è nera, con grandi occhi blu. Vive sola, si auto feconda e, quando il suo unico uovo si schiude, canta un gracidio più lungo e straziante del solito e tira le cuoia sulle note della sua marcia funebre. Vita grama, insomma.

 

Il Lessicofago

Il lessicofago e una piccola palletta scura, con una pelle un po’ viscida, e grosse orecchie a tromba, per incanalare meglio i suoni. Si apposta dietro un mobile o sotto un tappeto e quando sente una persona parlare, cattura le parole, le fa rotolare nelle sue orecchie a forma di tromba e se le mangia. Le mangia in un modo tale che la persona che le ha dette non potrà più usarle, cancellate dalla testa totalmente. Il rimedio è leggere più volte un dizionario, a voce alta e velocemente: il lessicofago allora schiatta felice di indigestione, mentre il lettore recupera (dopo un po’ di lettura) le parole perdute.

 

Il Gattolibrì

È un gattuccio grande più o meno tre centimetri, con delle alette che sbatte freneticamente per volare da un cespuglio all’altro e catturare gli insetti di cui si nutre. Il gattolibrì dorme fra i fiori in primavera e in estate, mentre in autunno si intrufola in qualche casa, si conquista un umano a forza di smorfiette e passa un sereno inverno su qualche cuscino, scroccando cibo a suon di fusa.

 

La Gattalpa

La gattalpa a prima vista assomiglia a un normale gatto, ma, guardando sotto alla gonna di pelo lungo che si porta dietro, si notano delle zampe grandi molte volte quelle di un gatto, come dei cucchiai da minestra, dotate di robuste unghie retrattili. Come ogni gatto che si rispetti, la gattalpa scava per seppellire i suoi bisogni, ma la sua peculiarità è la profondità a cui li seppellisce: si conoscono proprietari fortunati di gattalpe che si sono ritrovati un giacimento petrolifero in casa localizzato nella lettiera.

 

Il Ricciospiccio

Dotato di otto robuste zampette, il ricciospiccio riesce a raggiungere i cento chilometri orari di velocità, facendo girare come ruote le zampette muscolose. Ma è quando si appallottola e si lancia in discesa che allora la sua velocità raggiunge picchi di 130 chilometri orari. Gli esemplari più audaci si sfidano in gare di velocità sulle tangenziali coinvolgendo le auto di passaggio. A differenza dei ricci normali, però, è impossibile schiacciare i riccispicci: appallottolati diventano talmente duri e robusti da forare i copertoni senza averne danno. Le gare di velocità si risolvono quasi sempre con qualche automobilista sfortunato in un fosso.

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