Si nasce scrittori? Questa è una bella domanda, e ognuno ha una risposta valida data dalla propria esperienza. Si nasce scrittori? Non lo so, non credo. Piuttosto penso che la vita sensibilizzi a modo proprio ognuno di noi, e per una sola parte di noi raccontare storie diviene un modo naturale per far respirare le proprie emozioni, le paure, le speranze. Si nasce scrittori? No, ci si affina col tempo. Scrivere, come ogni disciplina richiede studio, allenamento, delusioni, iniziativa, testardaggine. Dunque no, non credo che si nasca scrittori, ma piuttosto che col tempo e nel tempo si impari a gestire al meglio la propria sensibilità, coniugandola con la ragione.
Questa settimana i nostri allievi trovano un nuovo punto di equilibrio nelle loro storie…
Un cartello a caratteri molto grandi, ristampato più volte e posto in prossimità della scuola dice: VIETATO SOSTARE SU VIA BRUNO ALL’INGRESSO E ALL’USCITA DALLE LEZIONI. Staccato, strappato, ristampato, sempre più grande, ogni volta si riempie di cuoricini, cazzi con gli occhiali da sole, iniziali intrecciate, bestemmie creative…. Pina Porchi va alla ricerca dell’origine di una via che partendo da una scuola porta a nuove consapevolezze.
Lucia ora si sente sciocca a essersi fatta travolgere dall’entusiasmo dei colleghi, avrebbe dovuto darsi malata, inventarsi un imprevisto. Però in cuor suo sa che questa è un’opportunità, forse l’unica, per trovare una risposta che attende da lunghi anni… Paola Peruzzi si sfida giocando una partita su un campo fisico quanto esistenziale.
Ventuno signore. Direi alto, signore. Bello e biondo. Signore. Alto, bello, biondo e in congedo da tre mesi, signore. Potrei andare avanti per un bel pezzo, signore. Il fatto è che, ho messo incinta una ragazza, signore. Sissignore una gittata signore. Lungo raggio, signore. Lunghissimo. Signore… Anton Giulio Calenda si immerge nella mente di un milite fuori dalle righe che ha davanti a sé un ardua impresa da fronteggiare.
Sono una cartella professionale da donna, vintage, Samsonite, degli anni 1980, a due soffietti, di tessuto color rosso bordò, rifinita in pelle. E ho sognato tanti ragni neri e un’enorme ragnatela che rivestiva il grande locale dove io sono stata allocata e dimenticata in un angolo… Antonella Quondam Girolamo dà voce a una ventiquattrore resistente al tempo e alle illusioni.
Un’idea, un sogno, a cui da un po’ stiamo pensando. E sono mesi che per questo ci stiamo allenando. Di una mistaffetta Master vorremmo il primato: quello europeo, sappiamo di esserne in grado… Marco Pomponi si lancia tra onde e versi in una sfida memorabile.