Conto alla rovescia

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Illustrazione di Agrin Amedì
Il sole, il nostro ultimo sole volge al tramonto. Tic tac. Tic tac. Tic tac. E tu sei qui, anche se così distante. Luca Angeletti centellina l’ultimo istante della vita di un uomo.

La mente classifica il grado di pericolosità di un evento usando tre fattori: probabilità, imminenza e impatto negativo sull’esistenza.
È un processo automatico, come il battito del cuore.
Per questo motivo la notizia dell’asteroide ha facilmente conquistato un ruolo centrale nella mia vita.
Spengo l’auto per l’ultima volta. La radio continua a suonare What A Wonderful World.
La baia deserta, il cielo rosso sangue, il mare calmo.
Ancora 17 minuti.
Marica scende dall’auto tremante. La lunga gonna rossa e la camicetta bianca.
Abbiamo solo 19 anni.
La paura accelera i miei battiti da 70 a 120 al secondo.
Vorrei avere più tempo. E quello che ho avuto a disposizione vorrei averlo usato meglio.
Mat prende Marica per mano e si incamminano verso la spiaggia. Me la sta portando via, per l’ultima volta.
Mancano 5 minuti.
Prendo la mano di Gloria e la sento fredda. Una lastra di ghiaccio.
«Ce la fai?» le chiedo.
Lei non risponde, il viso contratto, il respiro affannato. Raggiungiamo Marica e Mat sulla riva.
Mancano 37 secondi.
Mat abbraccia Marica e la allontana da me. Come se sapesse.
20 secondi.
Abbraccio Gloria, poi alzo lo sguardo verso Marica.
3 secondi.
Anche lei mi guarda, mentre il cielo si fa buio e la terra comincia a tremare.

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