Il silenzio è il pane degli dei

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Sappiamo bene che l’atto di scrivere storie è un atto solitario, anche se ci serviamo del mondo intero e a lui ci rivolgiamo. Ma quando le dita battono, quando lo sguardo resta saldo nel vuoto come fosse in comunicazione con chissà che cosa,

Sappiamo bene che l’atto di scrivere storie è un atto solitario, anche se ci serviamo del mondo intero e a lui ci rivolgiamo. Ma quando le dita battono, quando lo sguardo resta saldo nel vuoto come fosse in comunicazione con chissà che cosa, quando un’illuminazione prende corpo, è possibile che in quel momento così soli poi non siamo. C’è un contatto. Si instaura un legame profondo con qualcosa che abita in noi e che non ha nome. Qualcosa di divino.

Questa settimana le storie dei nostri allievi entrano dai vostri occhi per muoversi in voi…

Lui cammina da nord a sud, lei da sud a nord e si incontrano in un’armonica imperfezione. Gabriele Orsi muove i suoi passi in un incanto che stride.

Cosa accade quando si ha la sensazione di capirsi perfettamente con qualcuno senza parlare? Forse i pensieri viaggiano nella stessa direzione ed entro gli stessi argini? Danila Damia alza il volume delle voci di una storia nascente.

Un oggetto che racchiude gesti, sentimenti e ricordi si impone con tutta la sua forza e sotto una nuova luce a occhi che ora devono ricreare un nuovo mondo. Roberta Barbi si accinge a coglierne ogni sfumatura.

Certi luoghi si amano finché non sorge il paragone con altri luoghi, altre case, altre famiglie. Assunta Buonocore si immerge nel recupero di una bellezza senza paragoni.

Anche un sentimento può cambiare la percezione dei colori rendendoli a volte vividi, a volte spenti. Désirée Bei aguzza la vista sotto una nuova luce.

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