Questo aroma di te,
è sale?
Scende?
Viene da te o da me?
In che altro mi dovrei trasformare?
Cos’altro di me dovrei essere
per sapere, vedere
i frammenti di mondo che in silenzio unisci?
È così che bruci le distanze
e mi restituisci al mio animale?
È così che mi dai grandezza o corpo
con l’invasione della tua assenza?
Con lo sguardo che
non tornerà al tuo occhio
è solo febbre,
senza direzione né cammino.
Quando sei qui è come dire tutto,
vuoto e unione
pienezza e sconforto.
E sempre tu,
con la tua disordinata solitudine.
I poeti sanno quali parole scegliere. E la narrativa si compone anche di parole scelte. Esiste un confine tra una parola e l’altra, e in quello spazio un riverbero di associazioni che non lascia spazio ai fraintendimenti. Bisogna trovare la verità a ogni costo, con ogni strumento. Con tenacia. E precisione.
Questa settimana i nostri allievi si presentano audaci, veri ed essenziali…
Il canto di Ariela non era un pianto, era amore. Barbara Benassi crea un essere sublime e lo affida al mare.
Lui è seduto al bancone, beve un bicchiere, sogna e ascolta il canto di una ragazza.Giorgio Folena insegue il richiamo della ragazza, fino a sfiorarla.
Gino attraversa la navata della chiesa e i suoi pensieri fuggono lontano. Christian Marchetti soppesa la verità e le conseguenze di queste proiezioni.
Un nodo intorno alla gola può essere una metafora o un’amara verità. Valter D’Arcangeli si piega, si sfila e racconta la morsa di un intreccio.
Come alla fine di ogni relazione, a soffrirne di più è la parte più sensibile di un rapporto; la stessa che ha anche più strumenti per ricrearsi. Elisa Carrara ci presenta “Candido suicida”, il romanzo d’esordio di Sofia Pirandello.