È un libro triste quello di Michael Rosen: ma è anche un libro sulla tristezza, sul dolore e su come gli uomini provano a nasconderlo nel tentativo illusorio di essere amati. Perché il dolore non piace a nessuno, né a chi ci sta accanto e neppure a chi lo prova. Ad avvertirci di ciò che ci aspetta in questo libro è lo stesso autore, Michael Rosen che, evitando giri di parole, lo ha intitolato semplicemente “Sad Book” (Walker Books): scrittore e giornalista inglese, classe 1946, Rosen ha rivolto gran parte delle sue opere a ragazzi e bambini. Nel 1999 perde suo figlio Eddie appena 18enne a causa di una malattia e così decide di scrivere “Sad Book”, in collaborazione con l’illustratore Quentin Blake. Spiegare il dolore non è semplice: non è mai un’emozione univoca, insegna Rosen. Spesso si provano rabbia, frustrazione, tristezza, delusione: a volte si cerca di reagire, si indossa una maschera per renderci più presentabili al mondo, più amabili. E così sorridiamo, convinti che il dolore sparirà. Ma in questo libro la tristezza non è mai nascosta, ma ostentata in ogni sua forma o immagine. Anche quando cerca di occultarsi, Michael Rosen ci ricorda che è lì, perfino dietro un volto sorridente, o una faccia buffa. A volte la tristezza occupa tutto lo spazio, altre volte arriva senza un perché e poi se ne va, lasciando il posto ad altre sensazioni. A volte sembra essere infinita, altre volte è uno spasmo passeggero e pungente. Certi giorni il dolore è così straziante da togliere le parole, ma in altri il bisogno di parlare è vitale quasi quanto respirare. Se non riusciamo a mandare via il dolore bisogna imparare a conviverci, non abbiamo scelta: è questa la lezione più importante che ci insegna Michael Rosen nel suo libro.