PUNTATA N.1
Nella sala d’attesa del pronto soccorso di un ospedale romano. Si tratta di una faccenda fortunatamente poco grave e ciò dilata esponenzialmente i tempi d’attesa. La cosa offre spunti di riflessione: passi la prima mezz’ora a chiederti se e quando cenerai, dopo un paio d’ore i bisogni del corpo cedono il passo a domande escatologiche, passate le sei ore chiacchieri con dimestichezza dell’orizzonte degli eventi e della sua relazione con i buchi neri.
L’ingresso di un uomo corpulento disturba il sopore zen di questo posto affollato da ignare e paciose vecchine col marito in codice rosso.
Va diretto dall’addetta al triage e urla:
-ME O SAPETE DI’ CHE JE STATE A FA’ A MI PADREEEEEEEEE????
-Mi dice il cognome?
-CHE-JE-STA-TE-A-FA’???
-Il cognome…
-LO-VI-SE-TTIS!
-Dunque, suo padre è dentro in codice rosso. Il codice a barre che le abbiamo fornito le farà conoscere in tempo reale a cosa suo padre verrà sottoposto.
-SO-TTO-PO-STO???? ER-CO-DI-CEEEEE???? A me nun me frega ‘n cazzo der codice! Je lo dico chiaro: io der codice non me ne faccio nulla!
-Mi perdoni, ma deve attendere come fanno i signori…
-Tu me devi chiama’ ‘n medico! DEVO SAPERE MI PADRE CHE C’HA!!!
– Lo stanno appunto visitando per sapere che ha…
-OOO STANNO VI-SI-TANDOOOO?
-Esattamente.
– OOO STANNO VI-SI-TANDOOOO? Tu me devi chiama’ ‘n dottore perché si me altero ioooo….! SI ME ALTERO IOOOOOOO!!!!!
-OOOOOOOOHHHHH!!!!!! SI TE ALTERI TEEEEEE???!!! No, tu te devi preoccupa’ si me altero io, caro mio! Si nu la smetti de fa’ casino, esco de fori e te metto ‘n tappo ‘n bocca! Ma che te credi che ce stai soltanto teeee????? Mettite seduto e sta bono, che tu padre sta de sicuro mejo ‘ndo sta!
Addetta al triage batte spocchioso sacco di merda 10 a 0.