Davanti al casolare di campagna in cui sono nata e cresciuta, si stendeva una grande area di sabbia e ghiaia. Su di essa razzolavano tutto il giorno polli, galline, oche, tacchini e io da bambina giocavo correndo con essi, chiamandoli per nome, gettando loro il becchime. Di giorno l’aia era sempre movimentata, ma di sera mi faceva paura. Per andare a dormire dovevo attraversarla per accedere alle scale che portavano alle camere da letto, così di solito uscivo con mio padre o con mio fratello. Davanti al caminetto, mia nonna raccontava storie di briganti, di streghe, di lupi mannari che io immaginavo di incontrare sull’aia di notte. Ma una sera di maggio decisi di vincere la paura e di uscire da sola. Accostai la porta piano piano e poi, guardinga, mi avviai verso le scale.
Tirava un tiepido venticello e la luna splendeva nel cielo. Il fieno da poco raccolto, emanava un fresco profumo, le lucciole volteggiavano nell’oscurità. Con leggerezza mossi i miei passi verso le scale e mi sedetti sul gradino più alto. Udii un rumore tra i covoni. Trattenni il respiro, guardai, temendo che fosse un lupo mannaro. Poi il mucchio di fieno si solleva e il cuore mi batte forte. Sono in preda a una crisi di paura, non so cosa fare. Tornare dentro? Chiedere aiuto? Mio fratello mi chiamerebbe fifona per tutta la vita. Devo farcela. Mi faccio coraggio e resto a guardare. Il mucchio di fieno si muove ancora. Una parte cade a terra e vedo un’ombra scura che non si distingue bene. Cosa sarà? Una donnola, una volpe, il lupo mannaro? Ho i brividi, tremo tutta. Ma ecco mostrarsi Lupo, il nostro amatissimo cane, tutto coperto di fieno e polvere. Riprendo fiato, mi guardo intorno e mi appaiono tante cose mai notate prima. Il cielo stellato, il chiarore della luna, le lucciole volteggianti. È la prima volta che vedo l’aia di notte: mi sembra di sognare! Il vento mi entra nelle ossa, il profumo del fieno mi inebria: non ho più paura. Osservo le ombre che si muovono, sussulto ancora a ogni piccolo rumore; ma sono affascinata da quel mondo finora sconosciuto. Poi la mamma mi chiama per andare a letto e interrompe il mio incantesimo. Ma, da quella sera, ogni sera mi siedo su quel gradino in cerca di nuove scoperte e nuove illusioni. Le stelle e le lucciole mi fanno compagnia mentre la luna argentata rischiara l’aia e la fa brillare di una nuova luce.