Questo è un taxi, non una pattumiera

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Le cose sono tre cari lettori: la signora di questa storia o ha in casa un secchio della spazzatura a forma di taxi, o ha un’idea di raccolta differenziata tutta sua, oppure è una grande sporcacciona di natura!

Via dei Volsci, San Lorenzo. Ore 18.25. Carico una signora. In una mano ha la busta della spesa, che poggia di fianco a lei. Nell’altra uno di quei volantini che si prendono nei supermercati e che indicano le offerte dei prodotti alimentari.

– Stazione Termini – mi fa – dalla parte di via Giolitti.

Per tutta la corsa tiene fissi gli occhi sul volantino, ed è così presa che quando arriviamo neanche se ne accorge. Sono io ad avvisarla. Dopo avermi pagato prende la busta della spesa ed esce, ma lascia il volantino sul sedile.

– Il volantino! – le faccio, tendendoglielo dal finestrino.

La signora mi guarda un istante, poi, sorridendo, dice:

– No no non mi serve più grazie.

Resto di sasso.

– Signora – le dico – questo è un taxi, non una pattumiera!

La signora a quel punto fa qualcosa che ha ancora più dell’incredibile. Il sorriso dalla sua faccia scompare, e contrariata riprende il volantino, se lo accartoccia nella mano e va via.

Resto a guardarla, e dopo qualche metro la vedo bloccarsi davanti ad un cestino attaccato al muro.

– Dai che ce le fai… dai che ce la fai… – sussurro.

Niente. Non ce la fa. Riprende a camminare verso un’altra signora poco distante che la sta chiamando, e dopo qualche passo butta il volantino a terra.

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