Foto ricordo

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La bellezza di quel ragazzo la folgorò all’istante, e all’istante se ne innamorò. Nel lavoro non le era mai successo. Aveva scattato centinaia e centinaia di foto a centinaia e centinaia di volti, ed era rimasta sempre distaccata, professionale.

La bellezza di quel ragazzo la folgorò all’istante, e all’istante se ne innamorò. Nel lavoro non le era mai successo. Aveva scattato centinaia e centinaia di foto a centinaia e centinaia di volti, ed era rimasta sempre distaccata, professionale. Ora però, dal nulla, in un pomeriggio qualunque di un giorno qualunque, ecco che era entrato lui. Sui venti, incantevole volto dai tratti decisi, capelli castani mossi e tirati indietro con un po’ di gel, pelle abbronzata, occhi profondi e neri e un’adorabile, piccola cicatrice sullo zigomo destro. Perfetto, pensò incantata, assolutamente perfetto. E fu lì, proprio in quel preciso momento, per la prima volta nella sua vita, senza esitazioni e sensi di colpa, che decise che avrebbe fatto qualcosa che non poteva assolutamente fare, una cosa scorretta, che andava totalmente contro ogni sua regola lavorativa, totalmente contro la sua indiscussa professionalità: avrebbe conservato una foto di un suo cliente.

Il ragazzo aspettò che l’aria finisse di asciugarle, poi impaziente le prese.
– Cazzo! Avevo pagato per quattro e questa stronza me ne ha fatte solo tre! – sbraitò appena le vide, sputando sulla tendina della macchinetta delle fototessere.

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