Libia: a tre anni dal 17 Febbraio 2011, la “giornata della collera”

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Una data storica per la nuova Libia: il giorno della rivoluzione contro il lungo ed oppressivo regime del Colonnello Gheddafi, salito al potere nel lontano 1969.

Quando, per lavoro, sono stata in Libia, nel Gennaio 2012, mi sono trovata di fronte ad un Paese pronto a festeggiare l’inizio di una nuova era. Per la prima volta, dopo 40 anni, Tripoli aveva pure rivisto la neve, tutto sembrava dare segnali di speranza. La bandiera verde, rossa e nera dei Senussi, che aveva sostituito la verde gheddafiana, sventolava ovunque, soprattutto nei caroselli e nei cortei che, il 17 Febbraio, ricordavano la scintilla di Benghazi. Dipinta da giovani mani, la si ritrovava anche nei murales di Bāb al-Azīzīyya, un posto tremendamente simbolico, dove i militari della vecchia dittatura avevano spadroneggiato.

Il muro di Bāb al-Azīzīyya oggi non c’è più, come mi confermano alcuni amici, e forse anche per questo aver avuto la possibilità di vederlo e fotografarlo rimane una testimonianza fondamentale per i posteri.

Con le bandiere, la data del 17 Febbraio era stata dipinta quasi ovunque, su pareti di edifici e in ogni spazio libero che potesseadattarsi a testimoniare l’importanza di quella data. Molti disegni restano ancora visibili.

Quella di ieri è stata una nuova commemorazione, pacifica, dove solo bandiere, canti e festeggiamenti hanno occupato le strade. Congratulazioni al popolo libico sono arrivate anche dal presidente indiano Pranab Mukherjee e dal segretario di stato americano John Kerry.

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