Ci sono dei famosi registi che prima di diventare tali sono passati per la gavetta della fotografia, alcuni non l’hanno mai abbandonata.

Uno di questi è Wim Wenders il padre de Il cielo sopra Berlino e di Lisbon Story, per non parlare di Paris Texas e di tanti altri.

Affascinato da sempre dalla fotografia da influenzarne anche la visione nei set di ripresa cinematografici in quasi tutti i suoi film; le immagini se fermate possono far parte di una raccolta fotografica.

Le immagini sono visioni dove la concezione dello spazio-tempo ne fa da padrone, in questo video:
E’ ripercorribile uno stralcio de “Il cielo sopra Berlino” accompagnato dai suoni angelici degli Unidentified Sound Project (fonte Internet), dove si evince bene il rapporto sviscerante tra l’uomo regista e l’essere fotografo.

Difficile vedere riprese fotografiche di luoghi chiusi, Wenders cerca di rappresentare la propria visione del mondo cioè dei luoghi – non luoghi attraverso i suoi sogni utopici di un passato non tardo a venire…

Luoghi aperti, insoliti sì, ma tranquilli apparentemente: si presentano spesso deserti con una sensazione diciamo post-mortem.

La fila di turisti sul bordo del vulcano sembra essere una colonna di dannati che stanno per entrare in un girone dantesco.


Le immagini rappresentano dunque una porta vecchia che una volta aperta, ti conducono verso dimensioni viventi ancora nei ricordi affievoliti come vecchie candele quasi spente, puntini luminosi immersi nel buio attorno.

Per chi fosse interessato L’edizioni Contrasto ha pubblicato una interessante raccolta fotografica:
Wim Wenders – Immagini dal Pianeta https://contrastobooks.com/catalogo/77-stylecity-roma.html
Portfolio
(Omero Vintage)
L’angelo
Da una poesia di R.M. Rilke
Immagini di Alessandro Torrelli

Non credere ch’io supplichi.
Angelo; e se anche
supplicassi? Tu non vieni.

Perché il mio grido t’invoca
e ti respinge;

Contro si forte corrente tu
non puoi andare.
