Cenerentola Reverse

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Io sono stufa stufa e seriamente preoccupata io non ci credo al principe azzurro non ci credo poprio te la menano con questo principe che arriva su un cavallo.

Io sono stufa stufa e seriamente preoccupata

io non ci credo al principe azzurro non ci credo poprio

te la menano con questo principe che arriva su un cavallo bianco a salvarmi a salvarmi da cosa poi io che non voglio affatto essere salvata

mi chiamo cenerentola e mi faccio le canne

e’ per questo che mi chiamano cosi’ er bostic ed er cartina gli amici del quadraro che c’ho sempre una canna a meta’ e cenere tra i capelli ma io non la vendo l’ erba semmai me la fumo

vivo in casa con la mia matrigna e due sorellastre dai nomi impronunciabili non le sopporto non sopporto il loro buonismo cosmico

loro vogliono bene a tutti loro vogliono bene alle piante ci parlano purevogliono bene ai barboni ai ladroni chiunque sia in difficolta’ beh loro lo aiutano

io invece non voglio bene a nessuno certe volte non voglio bene neanche a me figuratevi quanto posso sopportarle

la mattina si alzano e cantano cazzo che nervi io non sopporto quelli che si alzano e gia’ sono felici prima di aprire gli occhi poi la mattina io ho sempre mal di testa ho provato anche a metter loro gocce di valium nel latte ma niente cantano uguale sara’ il latte io la sera prima di dormire mi faccio il mio cicchettino di rum una canna ed affanculo mondo loro invece cantano si prendono per mano e ballano

per conto mio passo la mattinata a stanare i sorci casa mia e’ piena di sorci di tutte le taglie piccoli medi tondi grossi luridi sorci invento trappole che loro inevitabilmente riescono ad eludere non so come facciano tramano contro di me maledetti ma oggi ho trovato una colla potentissima li stordisce e le loro zampettine rimangono bloccate ed io posso vederli lentamente morire di fame e paura che l’ unica cosa che io conosco e’ la fame e la paura.

Poi oggi se ne viene quella stupida di Genoveffa e mi dice che siamo invitate ad un parti esclusivo il piu’ esclusivo della citta’ che io subito penso chissa’ che meravigliose droghe girano li’ dentro e lei invece se ne sta li’ a favoleggiare di principi avvenenti e splendidi ragazzi in doppiopetto che ci inviteranno a ballare ballare io poi che non riesco a metter un piede avanti all’ altro senza cadere.

Insomma mi faccio una canna e mi vesto ma loro mi rompono che il vestito non e’ adatto e gli anfibi non vanno bene ed io le lascio fare e loro tutte cinguettanti mi vestono che sembro un incrocio tra una travesta della salaria ed una madonna di modigliani

prima di andare mi faccio il mio cicchetto e dal balcone affacciato sulla tangenziale mi si palesa una creatura tutta blu che sembra la notte e mi dice

cenerentola io sono la fatta turchina che c’hai una canna?

Ci mettiamo a spinellare insieme ed anche un po’ a bestemmiare la fatta mi regala un acido a forma di zucca dice che se lo prendo vedo i draghi ma quelli fanno parte di un’altra favola dico io non di quest’ incubo qui chiamato vita

scendo e mi avvio alla festa con queste mie sorelle ebeti

devo dire che il posto non e’ male c’e’ un sacco di gente tutta infighettata ce n’ e’ uno che mi guarda tutti lo guardano ma lui guarda me dicono sia il figlio di un ricco imprenditore

io esco fuori non sopporto la musica il caldo e tutta quella orribile voglia di divertirsi a forza esco e mi faccio l’ acido che la fatta mi ha lasciato.

Mi giro lui e’ dietro di me

lo guardo

mi guarda

ci guardiamo

per un attimo solo per un attimo ci credo nei suoi occhi vedo il riflesso di me e per la prima volta mi vedo bella e felice e sorridente mi guarda con un desiderio che e carne che e’ silenzio che forse lui sente il mio stesso dolore

puoi sentirmi tu vuoi sentirmi tu?

Alzo una mano a sfiorargli il viso e quello sguardo improbabile e lui

beh lui mi mette una mano sul culo cazzo tutti uguali mi tolgo una scarpa e gliela do’ in testa brutto stronzo che non sei altro giro il culo e vado via senza scarpa.

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