Sono stufa di essere una persona fortunata

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Scrivo perché sono stufa di essere una persona fortunata, ho un marito bello e ricco, un figlio affezionato e bravissimo a scuola, posso comprarmi quello che voglio e ho...

Scrivo perché sono stufa di essere una persona fortunata, ho un marito bello e ricco, un figlio affezionato e bravissimo a scuola, posso comprarmi quello che voglio e ho viaggiato per il mondo ma tutto questo mi annoia, voglio una vita spericolata di quelle che non dormi mai, o magari dormi anche ma, insomma non è che ogni cosa ti va sempre bene perché alla lunga anche la fortuna annoia, tutti la cercano ma è un uccellaccio che si è appollaiato sulla mia spalla e non accenna a sloggiare, ho provato a tradire mio marito per essere insultata, magari cacciata di casa, ma non solo mi ha perdonato ma si è anche scusato per avermi trascurato, ho smesso di invitare gli amici per rimanere sola e reietta ma mi invitano più di prima perché dicono poverina, magari è in depressione, ho investito a casaccio moltissimi soldi in titoli nel giorno in cui tutte le borse del pianeta sono andate sotto di sei punti e ci ho guadagnato allora ho deciso di scrivere un romanzo, non c’è nessuno più sfigato di uno scrittore esordiente, lo sanno tutti, me ne sono andata di casa, ho trovato una soffitta col cesso sul mezzanino in comune con un vecchietto con la colite al piano di sotto e ho detto a tutti ho cambiato la mia vita perché adesso sono una scrittrice, mi guardano con compassione e scuotono la testa, ora finalmente la vita sofferta e tormentosa me la posso creare da sola, e scrivo, scrivo, di tutte le mie aspirazioni mancate, di come avrei voluto essere figlia di genitori alcolizzati, che mi picchiavano, o magari rinchiusa in un orfanotrofio come Oliver Twist, e poi da adulta tossicodipendente o terrorista o anche impiegata alle poste, insomma un destino tragico, di quelli che fanno soffrire, ma che quando ti capita un piccolo momento di felicità è così vivido per contrasto che non te lo scordi più e ti basta solo quel momento per sopravvivere a una vita intera, insomma ho scritto un libro pallosissimo, dove sono finalmente riuscita a soffrire con un cane e certo soffrirebbe anche chi avesse la disgrazia di leggerlo, ma nessuno lo pubblicherà mai, sennò non avrei scelto di diventare una scrittrice, però per immedesimarmi davvero nel ruolo devo anche mandarlo a un editore, per ricevere una lettera prestampata dove starà scritto che la mia opera, pur non priva di qualche interesse, non rientra nella loro linea editoriale, così potrò conclamare a ragione di essere una scrittrice esordiente e fallita e quando ho spedito il manoscritto ho passato un mese di felicità pura che non mi importava nemmeno se il vecchietto si dimenticava di tirare lo sciacquone del cesso in comune fino a quando oggi mi è arrivata la lettera che pubblicheranno il mio romanzo, l’unica cosa che mi consola è di aver sempre avuto ragione che gli editori mi stessero sulle palle.

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