Giuseppina Ricci si è aggiudicata la vittoria dell’ultimo Fantareale Slam! dal tema “strane coppie”. Giuseppina ha conquistato il cuore del pubblico, arraffato il premio di 300 euro e scalzato gli avversari utilizzando tutti i suoi super-poteri. O per lo meno, se non i suoi, quelli dell’amato protagonista della sua avventura amorosa: Spiderman. Non perdetevi le imbarazzanti rivelazioni della signorina Ricci sull’Uomo Ragno!
E invece, una mattina, mentre me ne stavo seduta su una panchina del parco, lui si è calato giù, penzolando da un ramo, appeso per i polsi, con una specie di spago.
Mi fece più paura di un ragno vero ma non ebbi alcun dubbio che si trattasse proprio di lui:dell’uomo ragno.
Non avevo mai ucciso gli insetti che trovavo nel mio appartamento: piuttosto li facevo cadere giù nel water o fuori dalla finestra. Forse per questo scelse me.
Certo, le differenze fra noi erano molte e senza dubbio il primo ostacolo furono le vertigini.
Ma mi lasciai convincere dai suoi grandi occhioni: salii sul palazzo più alto della città e mi sporsi con coraggio dalla terrazza: con i piedi in bilico sul cornicione vomitai il mio stomaco ma il mio cuore restò, aggrappato alle arterie, palpitante di amore.
Precipitai nella sua tela come un’adolescente. Lui è l’uomo ideale: uno che ti ascolta sempre anche perché parlare parla poco. Piuttosto mugugna.
Come potrebbe essere altrimenti con un passamontagna sulla faccia?
Ebbene si, nei film è stato doppiato ma di stuntmen non ha avuto certo bisogno.
La sua unica controfigura, pensate un po’, era il ragazzo che interpretava il fotoreporter: Peter.
Per lo meno fino all’avvento della computer grafica, giorno in cui gli annunciarono che la sua presenza non era più indispensabile e, sottolinearono, non avrebbe percepito il becco di un quattrino in quanto il marchio del suo personaggio era stato registrato da una famosa ditta americana quale
unica detentrice di tutti i diritti.
Per questo era finito a dormire nel parco, lo stesso parco in cui trascorrevo la pausa pranzo.
Ora che ci penso saranno state le briciole del mio tramezzino ad attirarlo, o le formiche che le briciole richiamavano ai miei piedi, ma qualcosa di me gli piacque a tal punto da corteggiarmi.
Ma certo! Fu per via dei miei grandi occhiali da sole, i miei occhiali da mosca, che mi pregava di indossare anche quando eravamo in casa con le tapparelle abbassate, quando facevo la doccia e lui sbirciava da sopra il lampadario, e persino al buio, nel letto.
No, noi non si faceva all’amore per via di un piccolo grosso particolare di cui lui è privo.
Non c’è niente sotto il costume, no davvero, colta da un impeto improvviso, ho provato a strappar via la stoffa in zona mutande: è stato allora che ho scoperto che quello non era un costume ma la sua pelle, di un colore discutibile ma solo ed esclusivamente pelle.
Al contrario di quel che tutti pensano: Peter Parker, il ragno radioattivo, solo una storia inventata come tutte le mie fantasie di sesso-estremo-appesi-a-testa-in-giù-in-ogni-dove… svanite!
Nello stesso istante in cui la realtà mi ha colto con la mano in fallo. Ma il rispetto, o piuttosto, la paura della solitudine mi hanno impedito di lasciarlo.
Il nostro amore ben presto aveva scavato il vuoto attorno a noi: ci chiamavano la cieca e l’uomo mascherato. Anche se lui era speciale, così diverso da tutti gli altri, e insieme vivemmo momenti di eccitazione pura, soprattutto per via delle vertigini, che con gli anni peggiorarono anche.
Un giorno, quel giorno, mi regalò un anello tessuto di suo polso, diceva essere resistente come un diamante e infatti la nostra storia durò.
Ma il lieto fine, quello serio, è roba da film. Oramai dormiamo separati, mangiamo separati, forse il tg lo guardiamo insieme, dico forse perché ultimamente mi addormento spesso davanti alla tv.
Cosa? Volete sapere lui come la vive tutta questa storia?
Ebbene, lui non è invecchiato di una piega e in questo momento starà appeso a testa in giù nel parco a leggere il giornale di qualcuno, o piuttosto a guardare nella scollatura di qualche povera disgraziata. Mentre io, chiusa in casa, aspetto il suo rientro per poi chiudere le finestre ed infilarmi nel letto: un po’ piu racchia, un po’ più vergine, beh insomma… tutta una ragnatela.