Io non sono una strega

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Prima del rogo un processo informale, informale per tutti meno che per lui, il pretino bianco e stretto, seduto tra gli inquisitori. Lui ci crede che è bene bruciare quella giovane strega che fa male agli altri e che brucia nei suoi sensi fino a farlo sentire esplodere.

Prima del rogo un processo informale, informale per tutti meno che per lui, il pretino bianco e stretto, seduto tra gli inquisitori. Lui ci crede che è bene bruciare quella giovane strega che fa male agli altri e che brucia nei suoi sensi fino a farlo sentire esplodere. E’ sua la colpa del turbamento che lo assalì la prima volta che la vide, bruna e carnosa, stretta negli abiti laceri. Dritta davanti ai suoi inquisitori dice: io non sono una strega, poi puntando lo sguardo fisso su di lui aggiunge: i miei carcerieri mi violentano.

Bianco di poco sangue, stretto nell’abito talare come dentro a un cappio, sente il fuoco della passione bruciarlo dentro.

Un momento di eternità: lei brucia lui e lui, in una mattina di ottobre brucia lei. Il corpo desiderato scompare dietro la nebbia di fumo densa come la sua passione annientata.

Li ha rincontrati tutti i suoi inquisitori, tutti e tre, compreso il pretino stretto e bianco. E’ lì nel suo letto e fanno l’amore, accesi entrambi dallo stesso mai placato desiderio di lui. E’ bello fare l’amore con un desiderio represso da tanto, pensa la strega che, mentre gli infila il coltello nella gola, sussurra: io non sono una strega.

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