Novanta mila italiani arrivano sulla costa del Kenya ogni anno. E’ necessario educare loro ad un turismo responsabile. Tanti regalano pacchi pieni di caramelle ai bambini pensando di fare loro del bene e si mettono la coscienza a posto. La denuncia è senza mezzi termini nella sala del Coral Key a Malindi dove si è tenuta la conferenza stampa del Malindi Music Festival for Children, concerto che si è svolto nella cittadina keniota il 19 Febbraio 2011. Organizzato dalla ONG CISP-Sviluppo dei popoli in collaborazione con il settore turistico di Malindi e la Malindi District Cultural Association, l’evento ha raccolto migliaia di persone. Ospite d’onore della serata è stata Paola Turci: “Ho deciso di partecipare a questa importante iniziativa perché sento molto vicini tutti i problemi relativi all’infanzia e ho sempre sognato un mondo capace di proteggere i bambini. La musica è il linguaggio degli artisti di ogni Paese per trasmettere valori di pace. Tanti anni fa ho scritto una canzone “Bambini”, perché loro sono il nostro passato, il nostro presente e il nostro futuro.” Proprio con questo grande successo riadattato in swahili (Watoto), la cantante italiana conclude il concerto in onore dei minori, accompagnata dal gruppo keniota MADCA, e migliaia di persone ad ascoltarla.
L’evento alla sua seconda edizione, quest’anno è stato dedicato al diritto all’istruzione, soprattutto nelle aree rurali del Paese. Nel Distretto di Malindi, infatti, il tasso d’iscrizione alla scuola primaria, obbligatoria per legge, è dell’84% per i bambini e del 67% per le bambine – contro una media nazionale del 95% e 90% – per la scuola secondaria cala drasticamente al 14,7% per i maschi e all’1,7% per le femmine. Queste cifre, nonostante lo sviluppo dell’industria turistica, contribuiscono a rendere il Distretto di Malindi una delle zone più povere del Paese: secondo i dati del governo, circa il 66% della popolazione vive sotto la soglia di povertà.
“L’istruzione è obbligatoria e gratuita dal 2003, ma in realtà le famiglie devono sostenere i costi dell’uniforme scolastica e dei libri” dichiara Bernadette Muyoni, consulente tecnico del Child Protection Centre di Malindi, “in più devono pagare una tassa annuale per la manutenzione degli istituti. Gli italiani in Kenya, se vogliono aiutarci, devono sostenere l’istruzione.” “Non servono solo aiuti economici, ma persone intenzionate a collaborare con la popolazione locale per costruire un futuro migliore per i bambini” continua Sandro de Luca, responsabile dei programmi per l’Africa nel CISP- Sviluppo dei Popoli.
Obiettivo della campagna lanciata con il Malindi Music Festival for Children è quello di sensibilizzare il settore turistico affinché si attivi nel raccogliere risorse per la Costituzione di un Fondo per l’Istruzione. L’idea del CISP è quella di promuovere, a partire dal 2011, accordi con compagnie aeree e tour operator affinché destinino al Fondo 1 euro per ogni biglietto o pacchetto turistico venduto ai passeggeri italiani che arrivano in Kenya. I fondi raccolti grazie alla campagna sosterranno le 41 scuole rurali nei Distretti di Malindi/Magarini in cui sono iscritti attualmente 2.850 bambini. “L’evento musicale non è servito a raccogliere fondi, ma a diffondere un messaggio di speranza affinché il diritto allo studio sia garantito a tutti i bambini senza discriminazioni di genere o classe sociale. Migliorare l’accesso all’istruzione non solo cambierà le condizioni materiali di vita delle persone, ma contribuirà a costruire le basi per lo sviluppo di un turismo più responsabile”, spiega Paolo Dieci, Direttore del CISP.
L’esame di coscienza non si arresta agli aiuti umanitari, infatti è stato recentemente rilevato che gli italiani sono i principali sfruttatori della prostituzione in Kenya. Non solo, l’80% dei nostri connazionali che raggiunge il Kenya per fini sessuali preferisce le minori di 14 anni. Non è un caso che la precedente edizione del Malindi Music Festival for Children l’anno scorso, che ha avuto come ospite d’onore Tullio De Piscopo, è stata dedicata agli abusi sessuali.