Si dice che l’emisfero sinistro del cervello sia quello razionale, in grado cioè di scomporre la realtà per analizzarla; il destro, al contrario, ha il difficile compito di riunire queste parti in un tutto omogeneo. Per Razmig Keucheyan, docente di Scienze Sociali alla Sorbona, anche la storia ha vissuto la stessa scissione: una sorta di doppia identità che ha visto il prevalere negli ultimi 30 anni di un ipotetico lato destro, che non analizza, non scompone, ma unisce sotto un unico nome e un unico pensiero identità diverse. Ma che ne è stato dell’emisfero sinistro? Che ne è stato della capacità di analizzare la realtà, del pensiero critico politico e sociale? Dopo essere stato sostituito dall’emisfero destro, dalla globalizzazione, dal vuoto culturale degli anni ’80, sembra essere pronto a fare di nuovo il suo lavoro, ma in modi molto diversi. Hémisphère gauche. Une cartographie des nouvelles pensées critiques (éditions Zones) ripercorre le tappe del pensiero critico occidentale: marxismo, post-marxismo, cultural studies, femminismo, post-strutturalismo. E lancia un messaggio ai lettori: i nuovi movimenti politici e sociali saranno totalmente diversi dai loro predecessori, perché diversi sono i luoghi dove stanno nascendo e diversi sono gli attori sociali coinvolti. Non più le piazze della vecchia Europa, ma le aule delle università americane, non più lavoratori consapevoli della loro classe sociale, ma cittadini impreparati, orfani del capitalismo. In tutta questa confusione la sola certezza è che Razmig Keucheyan non sembra vittima della stessa scissione che ha colpito l’umanità: dopo aver scomposto e analizzato teorie e movimenti sociali dell’ultimo secolo non solo li ha riuniti in un libro inaspettatamente leggero ma lo ha reso accessibile a tutti sul sito internet della casa editrice Zones, vero spazio di “resistenza editoriale” e di controcultura.