Marcello Caponi: “La radio è stata il mezzo perfetto. Mi sono detto, parto con la diretta e non mi fermo più”

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In seguito al terremoto che nella notte di domenica ha sconvolto l’Abruzzo, c’è stato chi, vittima dell’impotenza, incredulo di fronte a tanta desolazione, ha sentito la necessità di alzarsi...

In seguito al terremoto che nella notte di domenica ha sconvolto l’Abruzzo, c’è stato chi, vittima dell’impotenza, incredulo di fronte a tanta desolazione, ha sentito la necessità di alzarsi dal letto per attivarsi in un qualsiasi modo utile.
Presso la sede di Radio Rock, a Roma, in via Gabrielli di Montevecchio n.4/6, per tutta la giornata (e oltre) di martedì 8 aprile, in seguito ad un’iniziativa proposta da Marcello Caponi (conduttore, insieme a Betta Cianchini, di “Attori di prosak”, trasmissione radiofonica d’intrattenimento culturale in diretta su Radio Rock ogni sabato notte), sono stati raccolti aiuti in numerose quantità, da destinare alle popolazioni abruzzesi entro la mattinata del giorno successivo.

Come è nata l’idea?
Dopo aver preso coscienza della situazione ho cercato di attivarmi in qualche modo chiamando la Protezione Civile per propormi come volontario, proprio come molti avranno fatto.
Ma subito mi sono sentito impotente, senza competenze per poter essere utile, senza titoli; mi sono fatto comunque mettere in lista come volontario disponibile, con la consapevolezza ulteriore del fatto che andare lì, in una situazione d’emergenza, senza saper far niente e magari iniziare a scavare tra le macerie senza criterio sarebbe rischioso e controproducente.
Si rischia solo di fare danni ulteriori.
È stato allora che ho pensato all’idea di poter mandare delle cose, degli aiuti concreti.
Purtroppo poi avevo dei punti di riferimento tangibili (alcuni miei cari amici vivono a Castelnuovo) e mi hanno tenuto informato in modo preciso rispetto alla situazione.

Come e dove hai diffuso la proposta?
La radio è stata il mezzo perfetto.
Mi sono detto, parto con la diretta e non mi fermo più.
Così ho iniziato a diffondere il messaggio invitando tutti gli ascoltatori a portare, presso la sede di Radio Rock, nel corso della giornata di martedì, qualsiasi cosa avessero voluto portare, nella fattispecie ho fatto riferimento ad alimenti non deperibili, acqua, vestiario,medicinali, e, a tutto il necessario per le esigenze dei bambini, quindi pannolini, omogeneizzati, latte in polvere e tanto altro.
Abbiamo fatto di Radio Rock un magazzino, un punto di raccolta.
Confidavo sì, nella generosità degli ascoltatori, ma mai fino a tal punto.

La risposta è stata positiva, le aspettative sono state superate?
Pensavo di partire con quattro, al massimo cinque furgoncini, e mi sono ritrovato invece a viaggiare con trentuno mezzi di trasporto (furgoni stracarichi) tra i quali anche un camion dell’esercito.
In tutto 65 persone, tutti volontari, ascoltatori di Radio Rock che hanno aiutato una volta sul posto a montare le tende, hanno agito nei campi insieme a me nelle operazioni di consegna diretta dei rifornimenti, hanno aiutato insomma in tutte le operazioni necessarie seguendo l’azione delle Protezione Civile, che, complessivamente, si sta dando un gran da fare, soprattutto per ciò che riguarda i volontari.
Per non parlare del fatto che durante tutta la giornata di martedì l’impegno da parte di tutti coloro che sono accorsi presso il punto di raccolta è stato pieno e sconvolgente: chi arrivava con camioncini pieni di roba, chi si impegnava nella divisione delle provviste e le stipava negli appositi scatoloni per poi “etichettarli” e ricominciare da capo.
Una catena di montaggio gioiosa.

…E una volta arrivati?
Siamo partiti intorno alle 7 e 30 e siamo arrivati entro un paio d’ore.
Abbiamo visitato e lasciato provviste in diciannove paesini,molti dei quali completamente distrutti.
Sono interi paesi da ricostruire, la maggior parte delle case sono implose, non si tratta di lesioni da poter sanare, di agibile non è rimasto quasi nulla, ed è sul nulla che si dovrà edificare nuovamente.
Ci siamo fermati a Castelnuovo, a S. Eusanio, a Fossa, a Prata, a Villa Sant’angelo e in tanti altri piccoli centri.
Abbiamo distribuito la roba direttamente e con criterio, dividendola per settore bambini/adulti, vestiario/alimenti/igiene/medicinali.
Le tendopoli sono funzionanti, disposte presso i campi sportivi,ben lontane dalle abitazioni.
C’è bisogno di figure professionali, competenti, specializzate, psicologi compresi, che non ho avuto modo di incontrare, ma che spero accorrano in sostegno al più presto.

Credi che sarà possibile organizzare altre spedizioni?
Certamente.
Si sta organizzando già per mercoledì prossimo, dislocando i punti raccolta in tutta Roma, compresi i centri periferici.
Le provviste che abbiamo lasciato serviranno a coprire circa 4/5 giorni, non di più, motivo per il quale, le “maratone di solidarietà” non dovranno esaurirsi dopo l’onda dell’entusiasmo iniziale, ma si dovrà portarle avanti con sistematicità.

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