La donna porta un cane e lo stringe nel braccio destro. È a disagio perché sa che sul treno non sono ammessi cani. Ma in giro non c’è nessun controllore. Il suo sguardo segue gli alberi fuori dal finestrino finchè non spariscono. Il suo sguardo frenetico segue ogni movimento all’interno del vagone.
Nella borsa è accomodato il cane. Gli spunta il muso dalla borsa, ha un aspetto orribile. La padrona gli tiene i peli lunghi che gli si sono arruffati sul dorso e dietro le orecchie. Ogni folata che entra dal finestrino gliene porta via una ciocca. Ma lui non si accorge di niente e chiude gli occhi sonnacchiosi.
La donna ha lo stomaco dilatato e la maglietta è tirata come un lungo pneumatico. Soffre di problemi di pressione e le gambe sono gonfie e callose. Non fa piacere vederle.
La borsa che tiene a tracolla e stringe col braccio destro è bianca, il cane che ci sta dentro è marrone.
L’uomo con i baffi la guarda e si schiarisce la gola, poi accumula catarro a sufficienza e lo espelle all’angolo tra il sedile e le porte. Lo fa colare piano, con un lungo filo prima di tornare col busto eretto. Ha dei folti baffi e delle ciglia spesse. Sono entrambi grigi. Indossa un paio di pantaloni a scacchi con una camicia, anche questa a scacchi, ma di un colore diverso.
L’uomo con i baffi è seduto di fronte alla donna col cane. La donna col cane non prova nessun piacere a soffermare lo sguardo su di lui, soprattutto dopo che ha sputato. Non lo guarda mai, passa dal finestrino al corridoio del vagone. Il cane nella borsa più o meno fa lo stesso.
I sedili verdi si intonano con la gonna di una ragazza bionda. Tiene una guida turistica nella mano destra e la mano sinistra su uno zaino Eastpak rosso e ha la faccia affaticata. I suoi occhi sono tristi e puntano il linoleum nero con cui è ricoperto il pavimento del vagone. Scuote la testa un prima volta, poi una seconda volta e si sposta un a ciocca di capelli che il vento le ha messo sul viso. Si vede che soffre il caldo, ha la fronte madida. Qualcosa non le va bene, qualcosa è sbagliato e forse le fa male.
La ragazza prende una bottiglietta di Gatorade dallo zaino. Stappa il tappo a ciuccio e se lo mette in bocca. Da una lunga sorsata al liquido blu. Riscuote la testa in segno di dissenso e pesta con la mano il beccuccio del tappo e lo rimette nella retina dello zaino.
Il ragazzo agita le mani e le spiega qualcosa. Ma non sta andando bene. Muove anche le sopracciglia e ripete una parola più volte. Il metallo del finestrino rovente gli riflette la luce sulle labbra. Ha il labbro inferiore screpolato. Alza di un tono la voce e spalanca la bocca mostrando tutti i denti e la richiude.
Il Gatorade sta prendendo il sole. La ragazza se ne accorge e lo toglie dal sedile con un gesto deciso. Forse è stato lui ha consigliarglielo. Lui tiene il suo a terra tra le gambe pelose. Lo stringe con delle scarpe da tracking.
Qualcosa nel vagone inizia a miagolare. La donna col cane si mette in allerta e stringe la pupilla nella penombra. Volta la testa a destra e a sinistra. Prova a piegarla sotto il sedile, ma lo stomaco glielo impedisce. Il miagolio aumenta di intensità e il cane lo sente e addrizza le orecchie.
Il seno della donna è avvolto da una maglietta nera, lunga, coperta di brillanti e si gonfia con ritmo sostenuto.
L’uomo con i baffi si alza e infila tutta la mano nei pantaloni a scacchi. Toglie la mano dalla tasca e ha in mano uno di quei telefonini con due sportelletti. Sorride e la donna davanti a lui storce la bocca, carica di rossetto, all’altezza dell’ombelico dell’uomo. L’uomo con i baffi apre uno sportelletto e spenge il telefonino e si rimette seduto. Il cane non abbaia e la donna si fa indietro sul sedile con la sua gonna a fiori gialli. Ha la pelle sulle guance tesa e lucida, qualcosa dentro di lei anche è teso e lucido. Ma non è il momento.
Il treno rallenta e le ombre nel vagone rallentano. Il ragazzo ha alzato ancora di un tono la voce e le lunghe mani toccano il ginocchio della ragazza proprio vicino alla fine della gonna jeans. La ragazza scuote ancora la testa e si strofina il naso e sposta un’altra ciocca di capelli. Gli risponde qualcosa in modo brusco e fa un gesto secco con la mano.
Il treno emette un sibilo e fa una piccolo scossone prima di bloccarsi. L’uomo dai baffi folti scivola in avanti per poi rimettersi composto. La sirena suona e le porte si aprono e una fresca brezza entra nel vagone che è pieno di gente. I posti a sedere sono finiti da tre fermate.
La ragazza si alza e fa di nuovo quel gesto al ragazzo con la sola mano destra. La ragazza scende dal treno scivolando tra le figure appiccicose che si reggono ai passa mano. Una signora dai capelli neri lunghi fino alle spalle e una camicia bagnata dal sudore si siede davanti al ragazzo. Il ragazzo stringe la bottiglia di Gatorade vuota a cui è stata tolta con violenza l’etichetta. La bottiglietta è piegata a metà e svuotata di tutta l’aria.
La sirena suona e le porte si chiudono. Il treno riparte.