
Tra le tre capitali baltiche, Tallinn è quella più a nord.


Con le sue torri, le guglie e gli aguzzi tetti rossi, è anche la più suggestiva, una capitale in miniatura che per molti aspetti ricorda Praga.


Tutta racchiusa tra il porto (importante via di comunicazione e di scambi commerciali fra Occidente e Oriente) e le mura, assomiglia ai luoghi incantati delle fiabe.


Se non fosse per le migliaia di turisti e per i giovani che ne affollano le piazze, si avrebbe l’impressione di essere immersi in un paesaggio magico.





Gli abitanti coltivano la speranza di raggiungere un livello di benessere equivalente a quello degli altri paesi europei, senza per questo rinunciare alle tradizioni ed alla loro identità religiosa.


Nel Duomo Niguliste si trova un’interessante opera dal titolo “La danza macabra” di Bernt Notke del 1450 circa ispirato chiaramente al momento del trapasso ed al giudizio universale ricordandoci che ognuno di noi, dal più povero al più ricco e potente, nulla può di fronte alla morte.

Ben diversa è la situazione al di fuori della capitale; la popolazione russofona è ancora discriminata ed emarginata, come vedremo meglio la prossima volta quando ci sposteremo a Narva, una cittadina al confine tra l’Estonia e la Russia.

Mentre a Riga abbiamo gli edifici più antichi della città denominati i tre fratelli, a Tallinn troviamo le tre sorelle anch’esse costruzioni molto antiche.
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