Profumi e bellezza

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… il profumo delle tue vesti è come il profumo del Libano I tuoi germogli sono un giardino di melagrane, con i frutti più squisiti...
… il profumo delle tue vesti è come
il profumo del Libano
I tuoi germogli sono un giardino di melagrane,
con i frutti più squisiti
alberi di Cipro con nardo,
nardo e zafferano, cannella e cinnamono
con ogni specie d’alberi di incenso;
mirra e aloe
con tutti i migliori aromi.(dal Cantico dei Cantici)

Si apre con questi versi la mostra in corso presso il Palazzo Caffarelli (Musei Capitolini), che ci svela i segreti della più antica fabbrica di profumi, venuta alla luce grazie agli scavi realizzati dalla Missione Archeologica Italiana del C.N.R. nel sito di Pyrgos, sull’isola di Cipro.
http://www.museicapitolini.org/
Una fabbrica presumibilmente abbandonata intorno al 1850 a.c., in seguito a un terremoto e un successivo incendio, alimentato dalla grande quantità di olio di oliva (ingrediente base per la distillazione delle essenze) conservato nei magazzini.
E’ un percorso affascinante, tra vasi, imbuti, alambicchi, apparati distillatori … preziosi reperti perfettamente conservati.

E quattro veri profumi. Sì, perchè il Centro di Archeologia Sperimentale Antiquitates, sulla base delle ricerche effettuate, ha ricostruito quattro essenze dell’epoca. E così, oltre a immaginarli, quei profumi, possiamo anche annusarli. Ed ecco “Hera”, che oltre alla comune base di olio di oliva e acqua, contiene essenza di bergamotto, coriandolo e pino.
Più in là troviamo “Athena”, all’essenza di lavanda, pino, coriandolo. E poi “Artemide”, all’alloro, coriandolo, pino, e “Afrodite”: prezzemolo, mirto, mandorle amare.
L’atmosfera è particolare: riferimenti a tavolette micenee databili tra la fine del XV e del XIII sec. a.c. che forniscono importanti informazioni sulla produzione dei profumi ciprioti e del loro commercio con l’Egitto; pannelli che evocano la vegetazione presente sull’isola in quel tempo; particolari sulla storia e sulla composizione della “cipria”. Già, perché secondo alcuni esperti di Musei del Profumo, pare che sia stata proprio la cipria, composta per il 75% di talco – un minerale di cui Cipro è ricchissima – alla base della fortuna delle essenze dell’isola, commerciate in tutto il Mediterraneo sotto forma di talco profumato.
La mostra ci ricorda anche Francois Coty, il grande profumiere che nel 1917 distinse tutti i profumi del mondo in dieci famiglie (che ancora oggi costituiscono lo standard in cui si riconoscono tutte le fragranze) e ne chiamò una proprio “Chypre”, lo stesso nome dell’isola consacrata a Venere.
Tutto in nome di Afrodite dunque, vanitosa e inquieta dea dell’amore e della bellezza.
Fuori dall’ultima sala resto un po’ stordita… forse per aver inalato quegli strani profumi?
Cerco aria e luce e appena scese le scale, subito dopo il bar, oltre la vetrata ecco una terrazza piena di sole.
Esco, e trovo altro profumo e altra bellezza:

E un poeta disse:

Parlaci della Bellezza. (…)
… la bellezza non è un bisogno,
ma un’estasi.
Non è una bocca assetata,
né una mano vuota protesa,
Ma piuttosto un cuore bruciante e un’anima incantata.
Non è un’immagine che vorreste vedere
né un canto che vorreste udire,
Ma piuttosto un’immagine che vedete con gli occhi chiusi,
e un canto che udite con le orecchie serrate.
Non è la linfa nel solco della corteccia,
né l’ala congiunta all’artiglio,
Ma piuttosto un giardino perennemente in fiore
e uno stormo d’angeli eternamente in volo.”
(Kahlil Gibran)

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