Francesco Cafiso: “Si può essere famosi e non essere bravi, preferisco essere bravo”

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Francesco Cafiso classe 1989 musicista di Vittoria provincia di Ragusa. No, nessun errore: “la matematica è una certezza”. A nove anni nell’Orchestra iazz del mediterraneo, a tredici, in duo con...

Francesco Cafiso classe 1989 musicista di Vittoria provincia di Ragusa. No, nessun errore: “la matematica è una certezza”. A nove anni nell’Orchestra iazz del mediterraneo, a tredici, in duo con Franco D’Andrea, al “Pescara Jazz Festival”, dove la performance del sassofonista viene inserita nella lista dei venticinque eventi più significativi di tutti i tempi fra tutti i festival del mondo. Quella sera anche Wynton Marsalis, uno dei più noti musicisti jazz sul pianeta, resta impressionato dal giovane che “a sentirlo suonare si rabbrividisce” e lo invita in tournèe in Europa, in America, a New York, New Orleans. Nella Grande Mela ma anche in Europa “Ciccio” ha il tempo di vincere diversi premi: a Londra, di suonare in Spagna, ad Umbria jazz. La rivista francese “Jazz Magazine” lo ha incluso tra i più significativi jazzisti under 40. Recentemente Repubblica e l’Espresso hanno pubblicato un suo cd nella collana che comprende anche Bollani, Marcotulli, Rava e compagnia bella, la stupenda compagnia dei jazzisti italiani.
Disinvolto, senza pose studiate sul palcoscenico, simpatico: “a guardarlo fa sorridere e il cuore si riempie di tenerezza”.
Di Francesco Cafiso, a parte i premi, le collaborazioni, le partecipazioni, gli eventi, mi sembra interessante sottolineare gli elementi di originalità genuinità, riprendendo proprio i termini che ho trovato studiandoti qua e là, sincerità dell’interpretazione: “il lancinante assolo dell’altoista”,” la sorprendente capacità di improvvisazione”, etc., che fanno, stanno facendo o faranno di te un compositore oltre che un interprete. Quindi:

In che misura sei interprete, in quale compositore?
Ritengo che ogni musicista inizi interpretando la musica che altri hanno scritto ed è inevitabile che prima o poi componga dei brani che in fondo non sono altro che l’espressione del proprio essere e del proprio carattere. Per rispondere alla tua domanda, mi sento l’uno e l’altro cioè interprete e compositore perché durante i miei concerti mi piace agganciarmi alla tradizione del jazz suonando brani di grandi musicisti del passato e allo stesso tempo proporre le mie composizioni che esprimono il mio essere oggi, i miei sentimenti ed il mio stile.

Tra le tante definizioni: “Il Mozart del sax”, “La reincarnazione di Charlie Parker”, etc., una che mi è piaciuta molto è: “Grande musicista in un corpo di ragazzo”. E allora cominciamo da capo: come può un bambino di 7/9 anni star dietro al proprio talento?
Tutte queste definizioni mi hanno fatto sempre ridere, nel senso che io non potrò mai essere Mozart o Charlie Parker. Io sono Francesco Cafiso punto e basta. Ritengo solo che ho anticipato i tempi grazie allo studio costante e impegnativo con l’importantissimo supporto dei miei genitori che hanno accompagnato questo mio itinerario con dedizione e passione. Senza il loro sostegno non avrei potuto far nulla. Diciamo che ognuno ha fatto la propria parte ed il risultato è stato eccellente. L’importante è mantenere la testa a posto ed i piedi per terra. È necessario organizzare il tempo che si ha a disposizione. Si può studiare la musica e fare i concerti e allo stesso tempo andare a scuola, fare i compiti, senza trascurare il gioco, uscire con gli amici, girare per il paese in motorino e tutti gli altri svaghi di cui ha bisogno ogni bambino. Ma ora sono cambiate le cose, il gioco appartiene a quell’età, ora ho quasi 18 anni.

Ho letto da qualche parte che è stato papà ad introdurti al solfeggio. Ha intuito qualcosa o, come molti genitori, ha seguito un suo progetto, solo che a lui è andata bene?
Credo che la seconda ipotesi sia la più azzeccata. Certamente appena si è accorto che imparavo in fretta ha fatto in modo che lo studio fosse più sistematico e metodico.

Hai condiviso con i tuoi coetanei acne crisi ribellioni motorini sgommate messaggini?
Come no! Tutto questo, anche se in misura minore, continua ancora oggi.

So che hai conseguito al Conservatorio di Catania il diploma di flauto traverso, studi pianoforte jazz, fai i concerti, frequenti la scuola. Cos’è il tempo per il sassofonista Francesco Cafiso?
Il tempo è un dono da vivere pienamente con spensieratezza e gioia. Certamente, oggi, avendo finito lo studio al Conservatorio, di tempo ne ho di più. Tuttavia mi piace impegnarmi anche nelle materie scolastiche e leggere anche qualche buon libro che non parli di musica o di storia o di matematica…

A scuola sei bravo? Dunque vediamo un po’: “La bocca sollevò dal fiero pasto…” Chi, dove, quando, perchè. (Si capisce che sono invidiosa dalle domande che ti faccio?)
Dante Alighieri, Divina Commedia, Canto XXXIII, Inferno.

È più faticoso essere bravi o essere famosi?
Si può essere famosi e non essere bravi, preferisco essere bravo: forse costa più fatica ma il successo prima o poi arriva di sicuro.

Quanto secondo te i giovani amano e conoscono il jazz?
Rispetto alla quantità di giovani esistenti solo pochi amano il Jazz. Ma questo ritengo sia dovuto al fatto che è una musica pochissimo proposta dai media. I giovani non hanno l’orecchio abituato alle sonorità del jazz, gli sembra una musica stonata e ripiegano verso stili più semplici ed orecchiabili.

I concerti sono affollatissimi perchè sei bravo o perchè sei giovane? per il fenomeno cioè. Te lo chiedo perchè tra qualche anno sarai solamente bravo, bravissimo.
Secondo te la gente è stupida?

Quali sono i tuoi hobby? Hai la ragazza?
Mi piace il nuoto, il calcio, vado spessissimo in palestra: con la mia ragazza naturalmente.

Cosa farai da grande? Progetti per il futuro?
Mi prendi in giro? Che significa da grande, a 50 anni? Non voglio deludere nessuno, neppure me stesso: farò il musicista.

Con chi suoni? Generalmente col tuo gruppo?
Ho diversi progetti:
Duetto con Arrighini piano e sax;
quartetto con Arrighini Piano, Zunino Bass, Bagnoli Drums, io al sax;
quartetto con Arrighini Piano, Zunino Bass, Bagnoli Drums, io al sax; + i Solisti di Perugia (Orchestra d’archi)
Quintetto con la formazione sopra + F. Bosso alla tromba;
Trio con Gibellini on guitar, Zunino Bass, io sax;

Cosa rappresenta nella tua vita Charlie Parker? E Franco D’Andrea?
Charlie Parker un grande musicista del passato del quale ho ascoltato la musica ed apprezzato lo stile e la genialità. Franco D’Andrea, un grande pianista del presente ma soprattutto un grande amico che mi ha aiutato nelle prime fasi della mia carriera.

Quale musica ascolti?
Tutta! L’importante è che sia bella armonicamente e melodicamente. Classica, moderna, leggera…

Con chi ti senti a telefono? Di Winton Marsalis lo so, ma ad esempio: (dico tra quelli che conosco io) Javier Girotto, Paolo Fresu, Bollani? e con Gatto, Rava, con cui hai suonato?
Certamente può capitare che ci sentiamo con questi che hai citato ma in genere ci sentiamo spessissimo con i musicisti con i quali suono normalmente.

Ed ora qualche domanda più scherzosa:
Dove vivi? Vivi in appartamento? nel senso che mi piacerebbe sapere in che misura i vicini apprezzano il tuo talento.

Vivo in appartamento e i vicini mi sopportano solamente perché sono famoso altrimenti mi denuncerebbero ai carabinieri per oltraggio alla pubblica quiete.

Ho 40 anni, suono(?) la fisarmonica da quattro mesi, con “Vitti na crozza” ci sono quasi, bassi e tastiera insieme comunque. Che possibilità ho di diventare una vecchina di talento? (da 1 a 10)
Continua così che sicuramente fra 40 riuscirai a suonare Confimation. Scherzo! L’importante è provarci e divertirsi.

Sei bravo, simpatico, sei un bel ragazzo. La mamma che pensa ? che dice?
La mamma fa la mamma. Pensa che esco sempre poco vestito e mi ricorda di coprirmi meglio che fuori fa freddo.

Quale altra domanda avresti voluto ti facessi?
Nessun’altra perché quelle che mi hai fatto sono già troppe.

E allora mi aiuti a scrivere un bell’articolo su Francesco Cafiso?
Spero di averti accontentata. Ciao.

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