Infinite distese scorrono come un film dai finestrini dell’auto, e i pensieri vagano liberi e senza meta.
Il caldo secco e la monotonia della guida ti immergono nel paesaggio, in un attimo ti senti pioniere e fai parte del “sogno”.
Nei suoi viaggi, Kerouac provava il bisogno di una continua conferma dell’immortalità del piacere, componente vitale della natura e di tutto il suo mondo.
“In qualche punto lungo il tragitto sapevo che ci sarebbero state ragazze, visioni, tutto; in qualche punto lungo il tragitto mi sarebbe stata donata la perla.”
Da Sulla Strada – Kerouac – Arnoldo Mondatori Editore, 1959
Lungo la “66” Steinbeck fa viaggiare il sogno americano di famiglie disperate. Miseria e disperazione erano lo scotto da pagare per raggiungere la terra promessa, il West.
“Il West, inquieto per il nuovo stato di cose. Gli stati del West inquieti come cavalli prima del temporale”
Da Furore – Steinbeck.- Bompiani, 2005
Il nostro viaggio finisce a Monterey, nelle stradine limitrofe di Cannery Row, quartiere-fabbrica di sardine reso celebre dallo scrittore e ora città-museo a lui dedicata.
Tra le vecchie case e gli antichi moli si può ancora “sentire” il vocio di una vita passata:
“La parola è un simbolo e un piacere che succhia uomini e scene, alberi, piante e cani pechinesi. Allora la Cosa diventa la Parola e poi ritorna la Cosa, ma ordita e intessuta sino a formare un fantastico disegno. La parola succhia il Vicolo Cannery, lo digerisce e lo espelle, e il vicolo ha assunto lo scintillio del verde monte e dei mari che riflettono il cielo.”
Da Cannery Row – Steinbeck – Bompiani, 2004
In Cannery Row i protagonisti sono abitanti poco raccomandabili che interagiscono con un misterioso Biologo. Il romanzo racconta della loro lotta impari contro il destino, una lotta che li rende tuttavia eroi del “vivere quotidiano”.