Dove va a finire il rame?

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– Pare che se lo rivendano in Cina. Io non so come stanno messi da quelle parti con il rame, ma...

– Pare che se lo rivendano in Cina. Io non so come stanno messi da quelle parti con il rame, ma far sparire settecento metri di filo in una notte non è roba da poco. Siamo stati al negozio senza corrente per un giorno.
Lui non ce l’ha con i cinesi, ma con i rumeni sì. Si chiama Claudio Beni e ha un piccolo negozio di alimentari sulla via Giustiniana. A Roma in quattro mesi sono scomparsi più di tre chilometri di cavo in rame. Vengono assaltati qualunque tipo di impianti a cui è possibile sottrarre rame. Quello più clamoroso è avvenuto questa estate quando sono stati ritrovati in un campo rom più di duemila metri di cavi.
– Io non so, comunque la storia è venuta fuori così. Stavo al bar della piazzetta e mi ero appena seduto che un ladruncolo di vecchia data di queste parti mi viene a salutare: ”Ciao come stai.” Facciamo le solite chiacchiere, poi lui mi dice: ”Mi è arrivata una voce che stanotte i rumeni si sono organizzati bene per fare un bel colpo, roba seria.”
– Appena ho sentito queste parole capirai, io che voterei lega per rimandarli a casa… sono andato dal maresciallo a denunciare il fatto. Quello mi ha detto che avrebbe tenuto una volante in più in giro per il quartiere. Soprattutto nel quartiere residenziale. Là ci sono belle ville e qualcuna se la so pure fatta.
La mattina dopo il signor Claudio va ad aprire il negozio e la luce non c’è. Valeria Coiffeur, il negozio gestito da un’amica di Claudio che appunto si chiama Valeria, neppure ha corrente. Qualcosa di grosso deve essere successo, pensano i due.
– Camminavo per la salita avevo appena accompagnato Emanuele a scuola e vedo il lampione nascosto dietro al palazzo della circoscrizione con un foro enorme e il tombino davanti totalmente divelto.
Michele è stato il primo ad aver ritrovato il punto in cui sono stati sottratti i settecento metri di cavo in rame. Continua dicendo:
– Il modo in cui era andato tutto per aria, mi faceva pensare a qualcosa di davvero troppo violento. Il metallo del lampione era totalmente ricurvo in fuori. Non sembrava un lavoro di fino, ma ripeto violento. Mi è venuto da pensare perfino che mio figlio fosse in pericolo!
In due giorni l’Enel ha saputo riattivare il servizio. La mattina dell’incidente agli operai veniva da ridere. Uno di loro ha suggerito la tecnica usata per estrarre il cavo ai carabinieri.
– Hanno sfondato il punto esatto in cui i fili da terra arrivano al lampione. Proprio alla base e poi tranquilli senza fare toppo rumore hanno sfilato dal corrugato tutti e settecento i metri… a me pare gente molto sveglia e che sa il fatto suo.
Intanto finiva di piovere e arrivava l’arrotino nella piazzetta. Dopo aver sistemato l’apetto si era messo a rovistare dentro un sacco e scoperto che gli mancavano un set di coltelli aveva iniziato a urlare.
Una signora accorsa gli ha chiesto:
– cosa ha perso?
E lui:
– i coltelli… erano pure con il manico in rame… una cosa pregiata di questi tempi. Chi lo lavora più il rame!

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