Vi è mai capitato di disperdervi nell’aria? Di sparire ma di continuare a esistere? Come quando al mare prendete un pugno di sabbia, e poi alzate il braccio e aprite la mano, e la sabbia allora si disperde nel vento, esiste ancora, è tutta intorno a voi, nell’aria, ma voi non potete vederla. A Kacchan succede proprio questo. È sempre stato un ragazzino strano, ma per Azami non è mai stato così, per lei Kacchan è sempre stato l’unico che riusciva a vedere il mondo per quello che era, il suo amico del cuore, il suo compagno, e adesso dopo essere stata via per cinque anni è tornata nella sua città e a ha scoperto che Kacchan, il suo amico, è malato: è malato di dispersione.
“Dispersion” di Hideji Oda, infatti, è il nome di questo romanzo a fumetti.
Stavo passeggiando dentro l’Expo Cartoon, celebre rassegna del fumetto e dei film d’animazione che in questi giorni si sta svolgendo a Roma, tra avidi collezionisti senza scrupoli e fumetto-dipendenti, quando mi accorgo che le mie gambe mi avevano portato davanti lo stand di una casa editrice sconosciuta rispetto alle dominanti Star Comics e Planet Manga: la Coconino Press.
Il mio sguardo viene catturato dalla copertina di questo “Dispersion”, lo sfoglio e rimango strabiliato dai bellissimi disegni di Hideji Oda, che non hanno nulla del classico tratto orientale. Insomma niente occhi giganti, la matita di Hideji è capace di mettere nero su bianco i sentimenti e le emozioni dei personaggi.
“Dispersione”, degno di essere chiamato romanzo come di essere definito fumetto, è capace di fondere a meraviglia sogno e realtà. Una storia intensa e un po’ Kafkiana, che riesce a tenere il lettore incollato, pagina dopo pagina, peggio che Il Grande Fratello.